Ci siamo: arriva il momento in cui è difficile nascondere qualcosa. Dimenticato l’epilogo della regular-season, guardato da lontano il primo turno dei play-off, arriva il momento di scendere in campo e dimostrare qualcosa.
Per la Triestina, debutto a casa, al ritrovato “Rocco” dal tappeto impeccabile che dovrebbe favorire chi ha più tecnica, chi ha piedi migliori, chi ha la fantasia per immaginare giocate che gli altri non si aspettano.
Il momento in cui, anche se sono possibili, non merita fare calcoli: caso mai, alla fine, potranno essere importanti, ma se parti con il braccino corto, quasi sempre alla fine te lo tagliano tutto.
Ci si aspetta una Triestina determinata, decisa a imporre il proprio gioco0 qualsiasi sia la forza dell’avversaria di turno: certo, bisogna tener conto di chi è di fronte, ma, se si vogliono raggiungere traguardi importanti, non ci sono le mezze misure.
Come ci arrivano gli alabardati a questo primo confronto sulla strada che porta al sogno? Bisognerebbe chiederlo ai giocatori, alla loro voglia di giocare e vincere: certamente le partite in campionato non sono state esaltanti, ci sono state difficoltà ed anche il quarto posto non è che sia quel gran risultato che molti si aspettavano. Diciamo che la squadra è riuscita in qualche modo a ritrovarsi ed a difendere la posizione: ora, come detto, non ci sono mezze misure.
Nelle due settimane di pausa, Bordin ha potuto verificare con calma lo stato di salute e di forma di tutti i giocatori che, caso abbastanza raro, sono tutti disponibili ed in salute. Quindi l’imbarazzo della scelta per l’allenatore ma anche la necessità che chi andrà in campo sia mentalmente deciso ad andare oltre l’ostacolo.
Il tutto ci porta a pensare chi potrebbe essere il prescelto per iniziare la partita: il modulo di partenza sarà quello preferito da Bordin, questo è abbastanza ovvio pensarlo, per cui più di qualche protagonista sarà facile individuarlo.
Partiamo dalla retroguardia, il reparto che se funziona bene, è di solito la base per costruire i successi più probanti. Matosevic con Moretti, Malomo e Rizzo in questo momento non si discutono, così come, per i due esterni, Germano e Pavlev danno più garanzie anche se con un pizzico in meno di copertura.
Saltiamo dall’altra parte, solo per ricordare che il capocannoniere del campionato è impensabile anche metterlo solamente in discussione, per cui sette undicesimi ci sembrano praticamente obbligati.
Sono gli altri quattro ruoli di partenza a far pensare: o meglio, per uno non ci dovrebbero esser dubbi, soprattutto ora che ha ritrovato gamba e testa e ci riferiamo ad Omar Correia. Vallocchia ha dalla sua una buona continuità, un gran carattere e, nelle due settimane di pausa agonistica, dovrebbe aver ritrovato la forma migliore.
In pratica mancano due nomi: un centrocampista e il giocatore da affiancare a Lescano: lascereste fuori El Azrak, rivelazione della stagione e capace anche di saltare l’uomo? Difficile: per lui, l’interrogativo riguarda la posizione: in appoggio o a fianco di Lescano? Da questa scelta dipenderà anche la scelta dell’ultimo possibile tassello dello starting-eleven: le cose migliori le ha fatte partendo, come si dice, tra le linee per cui puntiamo su questo ruolo.
Ultima scelta: Redan seconda punta, è in crescita ma non come ad inizio stagione quando, però, nessuno lo conosceva. Vertainen, viste le ultime reti potrebbe essere la miglior soluzione ma, forse, si esprime più liberamente quando non deve dialogare con Facundo. C’è Minesso, che sarebbe più appoggio che punta, anche se i numeri per insediare i portieri avversari li ha. E poi c’è anche D’Urso, capace di inventare, soprattutto se parte titolare perchè da subentrato, spesso si perde.
Poi, non dimentichiamo tutti gli altri che il loro contributo, nella stagione, l’hanno dato, chi più chi meno. In difesa Ciofani, Anzolin, Petrasso, a centrocampo Celeghin, Fofana, Gunduz, un po’ meno Jonsson per arrivare a Ballarini che, per una ragione o per l’altra, non si è potuto vedere.
Soluzioni a Bordin non mancano certamente e nelle due settimane di pausa avrà avuto modo di catechizzare i suoi giocatori: alla vigilia ha dichiarato: “Dobbiamo andare in campo per fare la partita, non per difendere un eventuale doppio risultato a disposizione. Bisogna fare la gara e cercare di vincerla, questo è il nostro obiettivo. ”
Dichiarazioni impegnative e non poteva essere differentemente: adesso, la parola passa al campo e all’annuncio della formazione, primo indizio della volontà di fare la partita.
Calcio d’inizio alle 20.30: arbitrà Virgilio di Trapani.