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Euro Cup: Orchette primissime

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GRAND NANCY – PALLANUOTO TRIESTE 8-19 (2-5; 2-6; 2-3; 2-5)
GRAND NANCY: Counil, Nurthen, Melik, McDowall 1, Kinga 2, Fanara, Benlekbir 4, Pacheco Herce 1. All. Castelli
PALLANUOTO TRIESTE: Sparano, Citino 2, De March 1, Cordovani 5, Cergol 1, Klatowski 1, Colletta 2, Gragnolati 1, Vukovic 3, Riccioli 1, G. Zizza 2, Ingannamorte. All. P. Zizza
Arbitri: Prodan Feica (Romania) e Kunikova (Slovacchia)

Pronostico rispettato alla “Pierre de Coubertin”. Nel quinto turno della fase a gironi dell’Euro Cup femminile, la Pallanuoto Trieste è andata a vincere sul campo del Grand Nancy con un largo 8-19. La squadra sponsorizzata Samer & Co. Shipping, già qualificata alla final-four, mette così al sicuro anche il primato nel gruppo B. “Abbiamo fatto la nostra partita – analizza l’allenatore Paolo Zizza – controllando il punteggio senza troppi affanni, un risultato che da continuità al momento positivo”.

Il tecnico partenopeo è costretto a rinunciare a Marussi, le francesi si presentano in acqua in formazione rimaneggiatissima con solo otto giocatrici. L’equilibrio regge una manciata di minuti, Colletta e Gragnolati fanno 0-2 e Benlekbir accorcia sull’1-2. Vukovic due volte e De March portano le orchette sull’1-5, un rigore di Kinga vale il 2-5 di fine primo periodo. Trieste gestisce le energie e piano piano allunga le mani sul match. Le transalpine risalgono fino al -2 (4-6) con McDowall e la solita Kinga, poi arriva un parziale di 0-5 firmato Cordovani, Colletta, Citino, Riccioli e capitan Cergol. Si va al cambio di campo sul 4-11 e match virtualmente in ghiaccio. Nella terza frazione Trieste tocca per due volte il +8 con Klatowski (5-13) e Cordovani (6-14). Nel quarto periodo arrivano altre cinque segnature (siglate da Cordovani, Vukovic e Guya Zizza) che mettono il sigillo sull’8-19 della sirena finale.

Sabato 16 marzo si torna a giocare nel campionato di serie A1 femminile, le orchette affronteranno in trasferta la Brizz Nuoto (ore 16.00).

Credit by Ufficio Stampa Pallanuoto Trieste
Photocredit by Marco Todaro