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Il Mantova fa quel che vuole

Tempo di lettura: 4 minuti

MANTOVA-TRIESTINA 2-1
MARCATORI: pt 9′ Mensah, 13′ Brignani; st 41′ Celeghin.
MANTOVA: Festa, Radaelli (st 30′ Maggioni), Redolfi, Brignani, Celesia, Trimboli, Burrai, Bragantini (st 30′ Debenedetti), Galuppini (st 36′ Wieser), Mensah (st 30′ Monachello), Fiori (st 20′ Bombagi). All. Possanzini.
TRIESTINA: Matosevic, Pavlev, Ciofani, Moretti, Anzolin, Correia (st 20′ Celeghin), Vallocchia (st 14′ Fofana), El Azrak, D’Urso (st 14′ Rizzo), Redan (14′ Minesso), Lescano (st 34′ Vertainen). All. Bordin.
ARBITRO: Galipò di Firenze
NOTE. Ammoniti Vallocchia, Moretti, Redolfi, Trimboli, Minesso, Bombagi, Burrai, Fofana, Vertainen.

I primi dodici minuti di Bordin sulla panchina alabardata sono da incubo: il Mantova sembra poter fare quello che vuole e va a segno due volte, mettendo l’ipoteca sulla partita che prende una sorta di senso unico, con gli alabardati che non riescono a reagire al gioco visivamente irritante, quasi irriverente, dei padroni di casa che, in possesso di palla, si fermano praticamente nella loro metà campo, i nvitando l’avversario a pressare, quasi fossero toreri andalusi alle prese con il toro da aizzare con il drappo rosso. Poi, se l’avversario abbocca, diventano letali con la ripartenza perchè hanno velocità per sfruttare gli spazi che, inevitabilmente, si creano sul pressing avversario.

Gioca così dall’inizio della stagione il Mantova, lo sanno tutti ma, evidentemente, sono pochi quelli che riescono a trovare l’antidoto, anche se la Triestina vi era riuscita piuttosto bene ma, purtroppo, in tempi assai lontani.

Bordin ha ripetutamente chiamato i suoi a pressare alto ma, pian piano, anche per non subire le ripartenze, gli alabardati hanno desistito: Mantova ha controllato quasi con sufficienza perchè i giocatori di Bordin non sono riusciti mai a fare qualcosa di veramente pericoloso verso la porta avversaria. Il caso ha risvegliato la partita negli ultimi cinque minuti con il rigore che Minesso si è procurato e sbagliato, ma la sfuriata alabardata non deve nemmeno trarre in inganno perchè, contro la capolista, per lunghi tratti non è riuscita minimamente a costruire qualcosa, con notevoli pecchè a centrocampo e quasi nessun guizzo apprezzabile in attacco.

Matteo Ciofani

Come previsto, Bordin porta qualche novità nella formazione alabardata che scende in campo al Martelli, sotto una leggera pioggia che renderà ovviamente scivoloso il terreno di gioco. L’allenatore alabardato utilizza apparentemente il modulo che predilige, il 4-3-2-1, inserendo Pavlev sulla fascia destra, adattando Ciofani centrale assieme a Moretti, confermando Anzolin sulla fascia sinistra. Correia fa coppia con Vallocchia dietro Redan, D’Urso ed El Azrak con Lescano avanzato.
I padroni di caso vestono la divisa completamente bianca con risvolti e fascia diagonale rossa mentre la formazione di Bordin va in campo con la divisa completamente verde con orli rossi. Matosevic è in completo giallo con risvolti rossi mentre Festa indossa un completo rosso.

Inizio di gara abbastanza prevedibile: padroni di casa che cercano il gioco manovrato, Triestina che va ad aggredire. La prima conclusione è dei virgiliani con Trimboli che manda alto dalla distanza.

Non passano dieci minuti che la capolista va in vantaggio: Burrai smista lungo sulla fascia sinistra, Galuppini che ha spazio per controllare prima di avvicinarsi indisturbato al vertice e di metterla tesa dentro dove Mensah anticipa in tuffo Moretti e sigla il vantaggio.
Non reagisce la Triestina che tre minuti più tardi permette la discesa centrale a Galuppini che, quasi al limite, calcia senza ostacoli verso il palo di sinistra di Matosevic che riesce a stendersi e mettere in angolo. Dalla bandierina Burrai pennella sulla testa di Brignani che può saltare in tranquillità e battere per la seconda volta Matosevic.

Timidi tentativi alabardati di Redan sulla fascia destra con appggi al centro, ma i virgiliani non si fanno minimamente soorprendere. Ci prova Vallocchia dalla distanza senza esito ma è ben più pericoloso Bragantini, in un’improvvisa ripartenza mantovana, con Matosevich che deve stendersi per bloccare.

Bordin sollecita i suoi giocatori a pressare quando il Mantova riparte dalla proprio area ma, i passaggi in verticale fanno male perchè il centrocampo alabardato e assolutamente sguarnito e i padroni di casa puntano facilmente l’area. Tocca a Redaelli, spostato sulla destra, cercare il palo lontano ma c’è l’ottima risposta di Matosevic che respinge.

Discesa di Vallocchia, scambio con Pavlev e tentativo del centrocampista che non riesce a colpire bene il pallone.

Il Mantova gioca come il gatto con il topo: scambi a ripetizione alle soglie della propria area e quando l’avversario cerca di andare a poressare, riparte in velocità, trovano spazi belli liberi dove potersi inserire. Ma non è certo una novità.
Il tempo si chiude senza sussulti e con gli alabardati mai pericolosi.

Al rientro in campo, Mantova esasperante con la sua tattica in “surplace” e Triestina che non va a pressare per non farsi infilare dalla ripartenza e, tutto sommato, anche per non sprecare energie a vuoto: dpo una punizione di Burrai sventata da Matosevic finalmente un’occasione per gli alabardati. Punizione poco lontano dal vertice destro dell’area virgiliana, la batte Vallocchia per l’inserimento, sotto misura, sul palo lontano di Lescano, cui non riesce l’aggancio per qualche centimetro a porta libera.

Lorenzo Moretti

Attorno all’ora di gioco, Bordin prova a cambiare qualcosa: Fofana per Vallocchia, Minesso per D’Urso e Rizzo per Redan: come dire che Ciofani lascia il centro a Rizzo e si sposta a destra, con Pavlev che alza la zona di influenza mentre Fofana e Minesso ricoprono i compiti di quelli che hanno sostituito.

C’è un tentativo degli alabardati, ancora sulla fascia destra con pallone che arrva nell’area piccola ma viene allontanato e subito dopo il Mantova si crea almeno altre tre grosse occasioni con le sue solite folate che prendono d’infilata gli avversari. Bragantini prima, Redaelli con un bellissimo tiro al volo su corner di Burrai, Ridolfi che non ci arriva sotto misura.
Entra ache Celeghin per Correia, Lescano riesce finalmente a calciare un pallone verso la porta ma trova Festa bravo a respingere, poi tocca a Moretti provare da lontano con palla che si alza abbondantemente.

A cinque minuti dal termine, sussulto alabardato o meglio bel numero di Minesso che mette giù in area un bel pallone e subisce uno strattone di Brignani. L’arbitro decide per il rigore: batte Minesso, Festa respinge, riprende Minesso con Festa che respinge nuovamente e sul pallone c’è Celeghin che tenta di mandarlo in rete, cosa che riesce anche per la collaborazione di Brignani.

Si accende la battaglia, sale la tensione, colpi proibiti, ma il recupero degli alabardati non va a buon fine.