CUS TRIESTE – INTERCLUB MUGGIA 89 – 46 (28-12; 42-25; 70-36)
Edilimpianti Cus Trieste: Pozzetto 2, Bianco 8, Seravalli, Coloni 2, Galasso 22, De Lucia 4, Giurgevich 9, Zanini 9, Potena 12, Passador 12, Piccin 6, Moro 4. All. Faraglia
Interclub Muggia: Varesano 8, Momente, Sibelja 4, Galimi 4, Ausilio, Malvone 2, Caliendo 14, Ukmar 5, Terranna 5. All. Morelli
Arbitri: Longo e Luchesi
Pronto riscatto, per l’Edilimpianti Cus Trieste: nella quarta giornata di andata del campionato di DR2, i ragazzi di Dejan Faraglia si prendono i due punti in casa, con una perentoria affermazione per 89 – 46 contro l’Interclub Muggia.
A dir la verità, al PalaCus si presenta una Interclub largamente rimaneggiata, fra infortuni ed assenze: il team universitario è però stato abile ad archiviare fin da subito il match, con un 28 – 12 nel primo periodo che ha messo in luce la concentrazione di tutto il gruppo. Proprio il +16 viene sigillato con un canestro da 16 metri di Bianco a fil di sirena, per coronare un primo periodo praticamente perfetto.
L’Interclub cerca di reagire nel migliore dei modi, mettendo in luce l’individualità di Caliendo (14, top scorer dei suoi), ma non riesce a rimanere in scia con il Cus, che crivella a suon di triple la difesa rivierasca: il protagonista è capitan Simone Galasso, alla fine autore di 22 punti, che con cinque triple perfora la zona muggesana. Dopo aver toccato il +17 a metà gara, nella ripresa l’Edilimpianti prosegue a spingere, con la presenza di Potena nei pressi del ferro ed anche la presenza di Moro nei pressi del ferro: tutto il collettivo di Faraglia si rende utile, chiunque scende in campo porta il suo mattoncino ed in questa maniera il referto rosa arriva con un +43 conclusivo.
Coach Dejan Faraglia analizza così il match: “Mi aspettavo tutt’altra partita, abbiamo giocato contro un team con molti infortunati e coi migliori giocatori in tribuna e ovviamente questo ha inciso, sono da prendere ad esempio perchè hanno continuare a lottare fino all’ultimo. Per quanto ci riguarda, cambiare in tre ore di allenamento tutto quello su cui hai lavorato per due mesi è una mezza pazzia o un suicidio, ma ho avuto delle risposte. Come dice un vecchio saggio “se puoi sognarlo, puoi anche disegnarlo sulla lavagnetta tattica”, e vorrei anche spendere due parole per gli arbitri, che hanno condotto in maniera molto sapiente la gara, non era facile”.
Credit by Ufficio Stampa CUS Trieste