Dopo qualche settimana nella quale l’ala romana era uscita da radio mercato, proprio quando pareva perlomeno improbabile la sua riconferma, arriva improvvisamente il comunicato del club che informa della permanenza di Luca Campogrande nel roster al servizio di coach Christian.
Reduce da due stagioni triestine piuttosto travagliate, costellate di infortuni più o meno gravi che gli hanno tolto continuità sotto l’aspetto atletico ed agonistico, l’ala piccola ex (fra le altre) Brindisi, Roma e Venezia aveva elevato il suo rendimento nello sfortunato finale di stagione finito con la retrocessione. Esterno di 198 cm, classe 1996, è un giocatore di striscia, specialista nel tiro da oltre l’arco -sebbene le percentuali nell’ultimo campionato non lo testimonino con chiarezza- ottimo difensore molto veloce sulle gambe, sembra una pedina sulla carta adatta al tipo di pallacanestro che piace al nuovo allenatore ed al GM.
“Luca ha già dimostrato il suo potenziale come uno dei migliori tiratori da tre punti in Italia – l’analisi del General Manager di Pallacanestro Trieste, Michael Arcieri – Il suo gioco di gambe, la rapidità di rilascio del tiro e la distanza dalla quale può colpire lo rendono una minaccia significativa in ogni momento del gioco. Queste caratteristiche, unite alla capacità di marcare tutti gli esterni, lo rendono un giocatore “3&D” (tiro da 3 e difesa) ideale per dare un contributo alla squadra. Siamo entusiasti di vedere Luca fare un ulteriore passo avanti nella crescita del suo gioco e siamo entusiasti di accoglierlo nuovamente nella nostra famiglia cestistica”.
Sono così 7 le pedine della nuova Pallacanestro Trieste, di cui ben quattro riconferme. Ora si attende quella di Michele Ruzzier, ancora indeciso sulla strada da intraprendere, combattuto fra la voglia di reazione a casa sua e quella, legittima, di poter dare ancora tanto in un quintetto importante in Serie A. Di certo Micheal Arcieri, dopo aver confermato pubblicamente l’interesse del club nei confronti del playmaker triestino, non sarà disposto ad attendere ancora a lungo una sua decisione, in una situazione nella quale le alternative si vanno progressivamente assottigliando ed il tempo comincia a stringere. Capitolo a parte quello relativo agli americani: l’impressione è quella che si voglia andare su almeno un prospetto di profilo elevatissimo e di grande affidabilità con esperienza pregressa in Italia, mentre l’altro spot straniero potrebbe essere occupato da un promettente rookie.