(Photo credit: sito ufficiale Pallacanestro Trieste)
Risultato finale: Pallacanestro Trieste 86 – Helios Suns Domžale 69
Parziali: 31-14 / 21-20 / 18-18 / 16-17
Progressivi: 31-14 / 52-34 / 70-52 / 86-69
Pallacanestro Trieste: Bossi 3, Davis 12, Spencer 4, Deangeli 2, Ruzzier 5, Campogrande 14, Vildera 8, Bartley IV 12, Lever 6, Terry 20
Helios Suns Domžale: Luke 12, Babic 0, Ferme ne, Zemljc 5, Mirtic 11, Buldevic ne, Zulic 0, Oman 0, Tunstall 16, Kocan ne, Bacvic 9, Mivsek 0, Sirc 16
Archiviata positivamente con una comoda vittoria l’amichevole contro gli sloveni del Domzale, utile sia per riprendere un minimo di ritmo partita dopo due settimane senza competizioni che per ritarare meccanismi offensivi e difensivi dopo la definitiva uscita dal roster di Frank Gaines e l’inserimento di Emanuel Terry. Buone le indicazioni per coach Legovich, che si ritrova un Campogrande rinfrancato e preciso dalla distanza ed un Lever finalmente più intraprendente, sebbene la squadra slovena, oltretutto priva di due nazionali, abbia potuto opporre una resistenza non paragonabile a quella che Trieste si troverà a fronteggiare a cominciare da domenica prossima, quando inaugurerà un ciclo di quattro scontri diretti che con ogni probabilità determinerà il suo destino in questa stagione: infatti, dopo Treviso, i biancorossi viaggeranno a Brescia (fresca vincitrice della Coppa Italia, ma attardata di due punti in classifica rispetto ai biancorossi), affronteranno Reggio Emilia in casa ed andranno in Campania per la sfida contro Scafati.
E’ probabile che, almeno contro Treviso, la squadra si presenti con lo stesso roster con il quale ha affrontato Domzale. Non ci sono notizie, infatti, sul fronte mercato, sebbene rimanga aperta la strada che porta all’ingaggio per questo ultimo scorcio di campionato di Jamarr Sanders. Il giocatore è ancora bloccato dalla Scaligera Verona, a sua volta alla ricerca di un sostituto. A quanto pare il mercato in questo momento offre poche soluzioni, e quelle poche sono costose in modo sproporzionato rispetto alla qualità del materiale umano. L’asta che si è accesa attorno a Damyaen Dotson, agognato da mezza Europa nemmeno fosse Jayson Tatum, è esplicativa di tale situazione: sia Verona che Trieste sarebbero teoricamente state interessate al giocatore, ma oggettivamente sottostare ai capricci del suo procuratore non rientra negli interessi di nessuno. Difficile anche la strada che porta a Wayne McCollough, per il quale bisognerebbe oltretutto sborsare una discreta cifra a titolo di buyout. Naturalmente sono numerosi i profili sui quali la società sta lavorando e valutando eventuali soluzioni, ma la volontà espressa è quella di evitare di “aggiungere per aggiungere”, rischiando di generare più danni che vantaggi. La qualità in valore assoluto di un giocatore che entra in corsa non si declina necessariamente in rendimento individuale e di squadra: in quest’ottica, la scelta di Legovich nel preferire l’ingaggio di Sanders è del tutto logica. Jamarr sarebbe alla sua quarta squadra in 12 mesi, esce da un grave infortunio subìto più o meno un anno fa, che lo costrinse a saltare tutta l’ultima parte di stagione a Tortona, ha 35 anni e non è uno specialista nel tiro da tre. Però conosce l’ambiente triestino ed il coach ed a Trieste verrebbe volentieri, è capace di adattarsi ad ogni situazione in campo, sa fare un po’ di tutto e, sebbene non sia un tiratore, è comunque in grado di essere sufficientemente pericoloso dal perimetro da attirare avversari fuori dal pitturato liberando spazio per i compagni sotto canestro. Ed inoltre, è un ottimo difensore. In ultima analisi, non il miglior giocatore raggiungibile, ma forse quello più adatto in questo momento.
E’ prevedibile, comunque, che nel caso in cui Verona non trovi una soluzione e non liberi il giocatore entro i primi due giorni della settimana ben difficilmente contro Treviso i biancorossi potranno presentarsi con cinque stranieri. Ma, a giudicare dalla maggiore responsabilizzazione degli italiani in assenza di Gaines, ciò potrebbe non costituire uno svantaggio decisivo contro una squadra che, tutto sommato, oltre a Iroegbnu e Banks e qualche individualità che si esalta a turno, nonostante i nuovi innesti (Ellis sicuramente meglio di Derek Cook Jr ma non certo un crack, Invernizzi impalpabile specie in rapporto a quanto poteva dare Sokolowski) non presenti un roster che si possa definire irresistibile per una Trieste al completo ed atleticamente a posto.