Torniamo a Las Palmas, da dove proveniva una delle prime cartoline della serie. Nel gennaio del 2021 il protagonista era stato il Club Victoria, con le sue frequentazioni altolocate. I più curiosi possono rileggerne qui la storia: https://www.tsportinthecity.it/una-vacanza-da-re-a-las-palmas/
Stavolta, scende in campo la squadra nata nel 1949 dalla fusione delle cinque società più prestigiose dell’isola.
In quell’anno, la Federazione Spagnola autorizzò la due federazioni canarie a schierare per la prima volta squadre nei campionati nazionali. A Tenerife le rivalità locali ebbero ancora un ruolo piuttosto importante. A Las Palmas, invece, si scelse immediatamente la strada di creare ex novo una corazzata che potesse colmare la distanza con i migliori club spagnoli.
L’Unión Deportiva (sì, proprio come l’amata Triestina) centrò immediatamente una doppia promozione, presentandosi alla partenza della “Primera” già all’avvio della stagione 1951/52. Al termine di un campionato sofferto, dovettero – però – rinunciare al loro posto nell’élite calcistica nazionale e ritornare subito in seconda serie.
Fu una grande delusione per il Pío-pío (nomignolo di origine chiarissima), ma la strada per il vertice fu subito ripresa. Dopo quella prima – fugace – apparizione, riuscì ad affacciarsi al piano superiore nel 1954/55, rimanendovi per sei stagioni. Tra queste vi fu quella in cui – in visita al Real Madrid – il club fece dono del gagliardetto raffigurato nella cartolina alla Peña El Portillo. Proprio nelle sale del ristorante omonimo, ubicate al numero 74 di Calle de Embajadores, i tifosi madridisti hanno custodito per lunghi anni questo bel pezzo, contraddistinto da un’asta tornita di legno scuro e da un ricamo di gusto quasi barocco.
D’altra parte, riprodurre lo scudo del Las Palmas era una sfida davvero significativa! La ricamatrice doveva raffigurare il blasone cittadino, con sotto i cinque stemmi delle squadre originarie, tra cui quello già noto del Club Victoria.
In cima a tutto, spiccava la corona, ereditata proprio dai “carboneros”. Così, pur non avendo mai ottenuto il titolo di “Real”, il Las Palmas aveva la possibilità di adornare il proprio stemma con la corona. Doverosamente spiegata questa particolarità araldica, la vera Regina delle Canarie resta proprio l’Unión. Infatti, ha portato per 34 volte l’arcipelago nel salotto buono del calcio iberico, vestendosi con l’oro delle spiagge e il blu del mare.
L’oro delle spiagge e il blu del mare
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