PRO SESTO-TRIESTINA 2-1
MARCATORI: pt. 24’ Pezzella, 42’ Bianco; st 2’ Bruschi.
PRO SESTO: Botti, Giubilato, Marsupio, Toninelli, Radaelli (st 28’ Sala), Corradi, Gattoni, Vaglica (pt Capelli), Bianco, Gerbi (st 20’ Capogna), Bruschi (st 28’ Maurizi). All. Andreoletti.
TRIESTINA: Mastrantonio, Sabbione, Di Gennaro (st 18’ Furlan), Sottini, Ghislandi (st 11’ Sarzi Puttini), Crimi (st 33’ Lovisa), Pezzella (st 11’ Minesso), Gori, Paganini, Adorante (st 33’ Petrelli), Ganz. All. Bonatti.
ARBITRO: Vergaro di Bari.
NOTE. Ammoniti Sabbione, Bruschi, Sottini, Capogna, Sarzi Puttini, Radaelli; espulsi Bianco, Paganini.
Stavolta è più o meno una disfatta: pur in vantaggio la Triestina si fa riprendere, poi con l’uomo in più, va sotto e stavolta non riesce a riemergere nemmeno con la carica nervosa che aveva contraddistinto le precedenti esibizioni. Che dire? Poco, la trasferta lombarda conferma tutte le cose negative che sono emerse nelle precedenti partite, a cominciare dalla mancanza di un gioco d’impostazione accettabile, alla fumosità di un attacco che viene servito poco e male, ai tentativi di cambiare le cose, più per disperazione che altro.
Non cambia atteggiamento di partenza Andrea Bonatti, ma solo qualche interprete: davanti al confermato Mastrantonio, c’è Sottini sulla fascia sinistra, mentre davanti viene confermato Adorante che fa coppia con Ganz, con Minesso in panchina. In teoria potrebbe essere anche un cambiamento di modulo se Sottini farà il centrale con Sabbione e Di Gennaro e Pezzella andasse a fare il centrale dietro le due punte, coperto da Crimi e Gori sulla linea mediana e Ghislandi e Paganini ad occuparsi delle due fasce. Il fischio d’inizio chiarirà ben presto le intenzioni del mister alabardato che decide per l’innovazione.
Il primo pericolo per la Triestina arriva attorno al decimo minuto di gioco quando Gerbi, dai venti metri, va a colpire di prima intenzione un pallone che usciva dall’area: traiettoria tesa che punta verso l’incrocio ma Mastrantonio, attentissimo, vola a mettere sul fondo. Gli alabardati cercano di rispondere subito e sugli sviluppi di un corner di Pezzella, ci prova Crimi che batte al volo ma con la mira abbastanza imprecisa.
La Triestina vorrebbe dettare i tempi di gioco, sembra più decisa nelle sue trame offensive ma, poco dopo i venti minuti di gioco, rischia tantissimo. La squadra è sbilanciata in avanti, la ripartenza della Pro Sesto è feroce, con Bianchi pescato sulla fascia sinistra che rientra e la mette al centro per Gerbi, anticipato d’un soffio da Di Gennaro. Palla che esce, Bruschi va alla battuta da dentro l’area ma, ancora una volta, la muraglia alabardata respinge.
La squadra di Bonatti continua ad attaccare e costringe nella propria area i padroni di casa: si susseguono i corner battuti da Pezzella con Botti che riesce a intervenire sulla battuta convinta di Sottini ma, sul successivo corner di Pezzella, ci capisce poco perché il pallone è pieno di effetto , supera i tentativi di testa dei giocatori assembrati vicino al pallo, e quando arriva dalle sue parti non ha più tempo per intervenire.
Triestina in vantaggio, anche con merito, e la squadra insiste approfittando del momento di incertezza dei lombardi di casa. Poco prima della mezz’ora, altra occasionissima per gli alabardati con il pallone che giunge a Crimi in area di rigore: pronta la battuta ma c’è la deviazione del portiere Botti che riesce a metterci una seconda pezza, anticipando di un niente la deviazione di Ganz, a pochi metri dalla porta.
Un tiraccio di Capelli non preoccupa una Triestina che, senza mezzi termini, cerca il raddoppio spostando l’asse di manovra nella metà campo avversaria ma, con il passare dei minuti, perde un po’ di smalto e arretra per cercare di arrivare al riposo ancora in vantaggio. Il progetto non riesce perché, a tre minuti dall’intervallo, la Pro Sesto trova un calcio d’angolo alla sinistra di Mastrantonio: la battuta e tesa, la retroguardia alabardata ha la meglio allontanando il pallone che spiove mollemente sul limite dove l’ex Catania Bianco lo colpisce con un innaturale esterno sinistro che, trova tutto lo spazio utile per finire alle spalle di Mastrantonio. E la Triestina per la settima volta incassa la rete.
Nemmeno il tempo di riprendere la partita dopo l’intervallo che la squadra di Bonatti va ancora sotto. La Pro Sesto spinge sulla fascia sinistra con palla toccata dentro perBruschi: perfetto controllo a rientrare per far fuori Di Gennaro e Sabbione e destro teso che infila sul palo lontano il tentativo di Mastrantonio. Dal vantaggio alabardati costretti a rincorrere i padroni di casa che, tuttavia, si complicano subito la vita perché Bianco commette un fallo per una gomitata su Paganini che, segnalato dal collaboratore di linea, fa estrarre il cartellino rosso nei confronti dell’autore del pareggio della Pro Sesto.
Bonatti inverte le fasce di competenza di Paganini e Ghislandi in cerca di nuove spinte, ma Ghislandi è costretto ad uscire per una botta, rilevato da Sarzi Puttini mentre il vantaggio numerico consiglia il mister alabardato a sostituire l’autore del gol Pezzella con Minesso, alla ricerca del pareggio.
Botti, su un lungo traversone dalla destra, riesce a smanacciare il pallone quasi sulla testa di Ganz con la Triestina che, tornata al modulo preferito da Bonatti, si butta avanti. Una prima occasione capita a Ganz che, in acrobazia, non riesce a indirizzare bene la palla, permettendo l’intervento del portiere di casa. Ci prova dal limite anche Gori, ma la sua battuta è troppo esterna alla porta dei lombardi. Va in gol la squadra alabardata con una bella combinazione che vede Minesso appoggiare di testa per la battuta di Ganz, ma il tutto è vanificato dalla bandierina dell’assistente che segnala il fuorigioco. Rinuncia anche a Di Gennaro l’allenatore alabardato per dar più forza all’azione d’attacco con l’inserimento di Furlan: un suo lungo invito, da una punizione da centrocampo, non impensierisce l’uscita di Botti che, subito dopo, deve però superarsi sulla conclusione di Ganz, servito da Paganini, che cercava l’angolo lontano. La Triestina attacca con tutte le forze l’area della squadra di casa che si difende con i denti: Sarzi Puttini la mette lunga sul palo dove arriva Minesso che di testa impegna a terra Botti. Stesso tipo di azione dalla sinistra ma stavolta è Ganz ad andare a colpire di testa: Botti c’è. Sarzi Puttini è gasatissimo e prova, su un pallone in uscita dall’area, a battere a rete ma senza esito. Dentro anche Lovisa, che prova subito una conclusione deviata in corner, e Petrelli per Adorante e Crimi: la Triestina ormai è all’assedio finale, Gori la mette in mezzo per la battuta di testa di Ganz, sbilanciato, che non riesce ad indirizzare verso la porta. Paganini subisce un fallo a centrocampo, si divincola e colpisce l’avversario: anche in questo caso, cartellino rosso e, per il finale incandescente, le due formazioni sono nuovamente alla pari. La Pro Sesto stringe i denti, la Triestina va avanti di nervi, chi si difende resiste senza troppi complimenti ed anzi, su un’iniziativa di Capogna che dal fondo la mette due metri prima dell’area piccola, Corradi si mangia clamorosamente la possibile rete della sicurezza. Espulsioni, interruzioni, sostituzioni e qualche chiacchiera di troppo, allungano la gara di cinque minuti durante i quali, nella metà campo alabardata, c’è solo Mastrantonio: non basta però e la Triestina incassa ancora una sconfitta che, a questo punto, dovrà consigliare la società alabardata a fare chiarezza, mentre i tifosi presenti non nascondono lo scoramento e contestano gli uomini in campo.
I RISULTATI
Albinoleffe-Novara 3-1
Feralpisalò-Pro Vercelli 0-1
Vicenza-Pro Patria 1-1
Lecco SG Nova City 2-0
Pergolettese-Padova 5-0
Piacenza-Juventus NG 3-3
Pordenone-Arzignano 2-0
Pro Sesto-Triestina 2-1
Trento Renate 0-2
Virtus Verona-Mantova 1-1
LA CLASSIFICA
Novara, Pordenone punti 14;
Padova, Feralpisalò 13;
Renate, Sangiuliano City, Pro Patria 12;
Lecco, pergolettese 11;
Arzignano 10;
Renate 9;
Vicenza, Pro vercelli, Pro Sesto 8;
Triestina, Albinoleffe 7;
Juventus NG 6;
Trento, Mantova 5;
Virtus Verona 4
Piacenza 3.
Vicenza e Juventus NG una partita in meno.