Difficile, davvero difficile. Ormai il calcio è tutto ed il contrario di tutto. Dobbiamo parlare della Triestina, ma sarebbe più o meno la stessa cosa se dovessimo parlare di Inter, Juventus, Milan o, perfino, del Napoli splendente di questi momenti. In un’annata assolutamente diversa dalle altre per quei mondiali in Qatar che, almeno nella prima parte, nessuno confesserà di seguire, sembra che anche in Lega Pro possa succedere di tutto. Da un favoiritissimo Vicenza che buca più di qualche appuntamento, ad un Padova che, per le vicende precampionato, sembrava meno competitivo, ai prodigi di inizio stagione delle neopromosse che fanno risultati su risultati. E la Triestina? Sempre più indecifrabile: dal cambio di strategia, degno di una virata al limite in boa alla Barcolana, quando dalla squadra giovane e sbarazzina annunciata si è passati ad una formazione che ha aumentato a dismisura l’età media, reclutando nomi di comprovato prestigio da “curriculum”, ai risultati certamente non in linea con le aspettative non solo dei tifosi – quattromila abbonamenti non se li aspettava nessuno – ma immaginiamo della società che di impegno economico ne ha profuso parecchio.
Squadra totalmente nuova, tagliati i ponti con il passato, ci vuole pazienza, la peggior virtù che si possa chiedere nel mondo pallonaro. Soffermiamoci all’esame delle partite, dimentichiamo tutto il resto, concentriamoci sui novanta minuti in campo: sette gli episodi, finora, che mettono in luce solo un certo carattere, e ci mancherebbe, visti i nomi, dei giocatori che non ci stanno a perdere, ma se ne ricordano solo quando vanno sotto. Per il resto, poco: non c’è sicurezza in difesa, il centrocampo corre ma non inventa, l’attacco soffre di solitudine. Certo tutti vorrebbero vedere sempre la squadra perfetta ma, sembra, sarà necessario attendere e, come dice il direttore Romairone, a febbraio, marzo si faranno i conti. Se questo è nelle aspettative della società, nulla da dire se non, forse, che non occorreva un impegno oneroso per mantenere la squadra in categoria e magari, con una linea verde ci si sarebbe riusciti ugualmente, con in più l’appoggio del pubblico ritrovato che apprezza sempre chi gioca con passione e gran voglia anche se i risultati, talvolta, non piacciono.
Considerazioni, come sempre, che lasciano il tempo che trovano, forse un po’ sfoghi di chi deve seguire da secoli una squadra che, alla fine, non ritrova mai il filo: succede anche nel pensare alla trasferta sul campo della Pro Sesto, dove le maglie alabardate dovrebbero, sulla carta, riuscire a venir a capo della contesa, anche con una certa autorità.
Fermiamoci, viste le tante delusioni, attendiamo con curiosità cosa succederà in campo tra qualche ora per provare a commentare, senza troppi pregiudizi, quella che resta pur sempre una partita di calcio.
IL PROGRAMMA
Albinoleffe-Novara
Feralpisalò-Pro Vercelli
Vicenza-Pro Patria
Lecco SG Nova City
Pergolettese-Padova
Piacenza-Juventus NG
Pordenone-Arzignano
Pro Sesto-Triestina
Trento Renate
Virtus Vecomp-Mantova
LA CLASSIFICA
nOVARA PUNTI 14;
Padova, Feralpisalò punti 13;
Sangiuliano City 12;
Pro Patria, Pordenone 11;
Arzignano 10;
Renate 9;
Lecco, Pergolettese 8;
Vicenza, Triestina 7;
Juventus NG, Trento, Pro Sesto, Pro Vercelli 5;
Albinoleffe, Mantova 4;
Virtus Verona 3
Piacenza 2.
Vicenza e Juventus NG una partita in meno.