Siamo alla terza di campionato, Triestina con un punto in classifica, frutto del pari in rimonta ad Arzignano, seconda trasferta consecutiva – una delle più lunghe – sul sintetico di Novara, formazione che ha conquistato la vetta della classifica a punteggio pieno, seppure in compagnia. Tutti i crismi per fare del viaggio una mezza impresa per uscirne indenni.
La Triestina, inutile negarlo, non è ancora pronta per affrontare, come s’immagina vorrebbe, la stagione, soprattutto da quando, dopo aver specificato che l’annata sarebbe stata puntata sui giovani e improntata al consolidamento della categoria in prospettiva di puntare l’anno successivo a qualcosa di importante, ha virato decisamente incrementando la campagna acquisti con l’arrivo di giocatori importanti per la categoria e sicuramente più avanti con l’età.
Difficile capire il cambio di obiettivi, se non mettendolo in relazione all’arrivo di un imprevisto e consistente appoggio economico che, contemporaneamente, alza l’asticella dei risultati e delle aspirazioni.
Ma, è bene sottolinearlo, sono cose che riguardano le scelte della società e gli obiettivi che vuole raggiungere, mentre al momento, si deve ragionare solamente sulla squadra e sulle prestazioni: avversario principale, come peraltro dice anche l’allenatore Bonatti, il tempo necessario per dare oltre al corpo, un’anima alla squadra, cosa difficile da fare in pochi giorni e soprattutto facendo coesistere giocatori che non si erano mai “annusati” prima, tanto che alla prima giornata, quelli scesi in campo, firmavano tutti la prima presenza assoluta in maglia alabardata.
Tempo, quindi, per capirsi, per anticipare i movimenti del compagno, per intendersi anche senza parlare: purtroppo il mondo del calcio non ha pazienza, vuole tutto e subito ma, chi ci bazzica dentro, lo sa benissimo e può solo cercare di rappezzare le situazioni quando le cose non vanno.
In questo momento – ma se ne rendono conto anche loro – i rossoalabardati devono come prima cosa limitare i danni, cosa non riuscita contro il Pordenone e andata meglio ad Arzignano, segno che mentalmente c’è progresso e che si deve continuare su questa china, abbastanza dura da seguire, ma percorribile magari riuscendo anche ad affrettare il passo.
Nel ragionamento, stona che di mezzo ci sia la trasferta a Novara, perché gli azzurri – ricchi di tanta gloria passata – sono davvero bellicosi e decisi a continuare il cammino iniziato, davvero con molte ambizioni neppure tanto nascoste, visti gli acquisti messi a segno in estate. Potenzialmente l’allenatore Cevoli, arrivato quasi all’ultimo minuto, potrebbe schierare un tridente d’attacco con Tavernelli, Bortolussi e Galuppini che, teoricamente, potrebbe portare a casa un bottino stagionale di poco meno di cinquanta reti.
Certo, bisogna farle in campo, però le avvisaglie ci sono. Inoltre, la formazione novarese può contare su altri elementi collaudati dal precedente campionato ampiamente vittorioso e quindi anche sull’effetto entusiasmo. Insomma, ha tutto dalla sua parte, in questo momento, per mettere in apprensione qualsiasi squadra, tantopiù una Triestina in piena costruzione che quindi potrebbe evidenziare qualche crepa non facilmente suturabile.
Probabile che Bonatti decida la formazione solo dopo aver visto quella avversaria: schierasse tre punte la formazione novarese, non sorprenderebbe vedere in campo una formazione tipo quella con il Pordenone con un difensore in più, limitando quindi nuovi esperimenti per badare soprattutto al risultato. A disposizione ci sono tutti i giocatori, quindi ampia scelta: tante opzioni, probabile utilizzo ancora dei più esperti, curiosità nel vedere se dalla panchina più che lunga, interminabile, possano uscire nuove soluzioni.
Poi, naturalmente, sarà l’andamento della partita a far cambiare ogni possibile previsione.
Si gioca alle 21, arbitrerà Giaccaglia di Jesi.