Umana Reyer Venezia – Pallacanestro Trieste 99-81 (25-16, 53-45, 80-67)
Umana Reyer Venezia: Fatty 0, Ndoye 12, Freeman 9, Bramos 19, Chillo NE, Chapelli 9, De Nicolao 4, Brooks 21, Minicleri 0, Willis 6, Watt 19. All. De Raffaele
Pallacanestro Trieste: Gaines 22, Pacher 13, Bossi 3, Rolli NE, Tonut 0, Deangeli 5, Marcius 2, Fayne 14, Antonio NE, Campogrande 10, Vildera 8, Bartley 4. All. Legovich
Come da pronostico, troppo forte l’incompleta Reyer per l’attuale (incompleta) Pallacanestro Trieste: nella finale del Memorial Pajetta di Udine i lagunari superano nettamente i giuliani rimanendo costantemente in vantaggio con margini di sicurezza in doppia cifra. Buone comunque, anche in questa seconda partita, le indicazioni per coach Legovich, che ha guidato una squadra mai doma, mai arrendevole anche nei periodi di rottura prolungata con il canestro. Flessione nel rendimento di Bartley, match winner nella semifinale contro Udine ma autore di un ostinato litigio con il canestro in finale, prestazione da par suo da parte di Frank Gaines, cecchino quasi infallibile da ogni parte del campo, che chiude con 22 punti frutto di percentuali quasi immacolate al tiro. Buona anche la prestazione dei lunghi, che avevano suscitato qualche preoccupazione venerdì sera, sebbene il reparto nel pitturato lagunare sia al momento di un’altra categoria: 13 punti e 5 rimbalzi per Pacher, 14 e 5 per Fayne, coadiuvati da un Giovanni Vildera che chiude con 8 punti frutto di un 4/5 dal campo nei 13 minuti in cui è stato impiegato.
Come la vittoria di venti contro Udine non doveva indurre a particolari voli pindarici, così la sconfitta di diciotto contro Venezia non implica particolari preoccupazioni: entrambe le partite portano elementi di riflessione utili per Legovich e Maffezzoli, che hanno a disposizione ancora un mese per apportare i necessari correttivi, inserire Corey Davis (finalmente arrivato a Trieste) nei meccanismi offensivi e difensivi, proseguire nel processo di crescita di un Fayne ancora oggetto misterioso, il cui ruolo va incastonato in modo certosino nei flussi offensivi ed affinare la preparazione atletica adattandola al tipo di pallacanestro super aggressiva che vorrebbero proporre durante la stagione. Del resto, la Pallacanestro Trieste 2022-2023 non potrà evidentemente fare affidamento su particolare talento, su abbondanza di centimetri o di chilogrammi, ed è un aspetto che era chiaro già alla partenza del mercato. Ma se potrà, invece, avvalersi di motivazione ed agonismo feroce, se potrà entrare in sintonia con un pubblico che ama chi non molla mai (e vince i derby), riconquistandolo anche in termini di presenza al palazzo e di decibel, ha tutte le carte in regola e gli uomini giusti per togliersi ben più di qualche soddisfazione, in barba ai soloni super esperti redattori dei power rankings agostani, nei quali, come del resto avvenuto negli ultimi quattro anni, Trieste è invariabilmente relegata nelle ultime due-tre posizioni.
Ora la squadra si rituffa in una nuova settimana di intensi doppi allenamenti, che la porterà a disputare altre due partite, due amichevoli presumibilmente contro una squadra slovena ed una croata, stavolta finalmente all’Allianz Dome. Sarà finalmente l’occasione per poter ammirare, per la prima volta in un mese, la squadra al gran completo.