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Serve la partita perfetta

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Ci siamo, non si può certo tirare indietro: al “Barbera” di Palermo ci saranno trentamila tifosi a soffiare alle spalle della squadra di Silvio Baldini che, forte del vantaggio che si è procurata domenica scorsa, punta a passare il turno e salire ancora un gradino sulla scala che porta alla Serie B. Partirà a mille, come ha fatto a Trieste, sfruttando la velocità delle sue punte, la robustezza del suo centrocampo capace di filtrare e ripartire, partendo da quel gol di vantaggio che consente comunque una tranquillità da non sperperare, ma comunque piuttosto tangibile. Anche ad essere inesauribili tifosi alabardati, non si può che considerare favorita la formazione di casa, se non altro per le condizioni ambientali che faranno da cornice al confronto.

Galazzi e St Clair

Senza mezzi termini, alla Triestina servirà non tanto il miracolo – cosa ingiusta da dire, l’intervento soprannaturale, se dovesse riuscire a restare in lizza per la B – quanto la prestazione perfetta, quella che ogni squadra è capace di preparare sulla carta. La differenza, ovvio, è saperla poi tradurre sull’erba.
Ritornello abusato: il calcio è il più bel gioco del mondo perché anche chi non ha dalla sua i favori del pronostico, alla fine può farcela: avete visto cosa sia successo nelle ultime partite del Real Madrid, tanto per citare l’esempio più eclatante degli ultimi tempi…
Il Palermo parte avvantaggiato, ma la Triestina, soprattutto per quanto ha fatto vedere nella seconda parte della precedente partita, le sue possibilità da giocarsi le ha senza dubbio. Dovrà, però, non cadere, prima di tutto, nella trappola che le è costata la sconfitta: farsi aggredire senza avere il coraggio e la forza di replicare, farsi condizionare e diventare passiva davanti al gioco palermitano. La squadra di Baldini cercherà di chiudere la pratica nei primi minuti – almeno così è pensabile – ma non è da escludere che trovando resistenza, finisca per rallentare gli impeti e considerare la possibilità di giocarla un po’ al risparmio.
Per avere qualche possibilità, la squadra di Bucchi deve in primo luogo chiudere a chiave la sua porta: se dovesse prendere un gol la situazione diverrebbe insostenibile perché, per continuare i play-off, dovrebbe segnarne tre, cosa che nell’arco della stagione è capitata solo nella partita casalinga con la Pro Vercelli  quando furono addirittura quattro…
Il non aver alternative, poi, può far scattare la molla, può innescare tutti quei fattori che potrebbero anche sorprendere il Palermo e far deragliare dai binari più prevedibili il confronto.

Andrea Procaccio

Poi ci sono le situazioni oggettive: per la Triestina fare i conti con i giocatori utilizzabili e, possibilmente, in condizioni fisiche non precarie. Non è una novità che la squadra alabardata abbia la coperta corta causa i tanti infortuni a ripetizione, con tanto di ricadute, che l’hanno tormentata. E anche stavolta Bucchi dovrà fare i conti con la lista dell’infermeria: Negro non può farcela, Lopez sarà almeno presente, Guido Gomez è in squalifica. Giorico è un’arma in più per il centrocampo ma con qualche limite di tenuta, così come Galazzi e sarà disponibile anche Giorno.
Molto dipenderà dal modulo che Bucchi vorrà scegliere: azzardiamo davanti ad Offredi Rapisarda, Volta e Ligi, sulla linea mediana St Clair, Calvano, Giorico, Crimi e Galazzi, davanti Trotta e Procaccio. Facendo scongiuri che nessuno dei tre dietro si infortuni, Iotti, De Luca, Sarno, Litteri, Ala-Myllymaki e Giorno pronti a contribuire alla causa.
Fischio d’inizio alle 20.30, arbitra Giordano di Novara.