Quello che vedete sopra è l’estratto del comunicato del Giudice Sportivo che si occupa della Pallamano: sempre utile per gli addetti ai lavori leggere le motivazioni delle multe che non mancano mai, non solo nella Pallamano e sono il consueto strumento “federale” per incamerare un po’ di moneta con le più diverse motivazioni. Stanno sempre scritte nei regolamenti, quindi piuttosto inutile protestare ma, per quel che riguarda Trieste, possiamo accettare che la società venga punita per le intemperanze di qualche tifoso pur se osserviamo che chi controlla le gare ed ha il potere di segnalare queste infrazioni lo fa piuttosto a caso, quasi avesse qualche disturbo auricolare che non sempre gli fa sentire quello che arriva dagli spalti.
E’ la solita situazione verificata su tutti i campi di tutti gli sport: si sentono, per dire, gli improperi verso i direttori di gara, spesso perchè in tribuna a seguire la gara c’è qualche parente che riferisce altrimenti è ben difficile individuare i colpevoli, e non si colgono – o si preferisce non cogliere – le espressioni blasfeme a due metri di distanza – comporterebbero l’espulsione diretta – che in tribuna arrivano distintamente.
Questo lo sfogo che, sappiamo, lascerà il tempo che trova, mentre è davvero cervellotica la decisione di punire con l’ammenda di 100 euro la società perchè i giocatori hanno indossato la maglia della protesta “ioci metto la faccia” ed hanno anche osato rifiutare di toglierla.
Forse non lo sappiamo – è una colpa certamente nostra – ma non risulta che la moda di comunicare qualcosa, anche attraverso queste magliette, diciamo, dimostrative porti a punizioni pecuniarie. Possiamo ipotizzare che qualcuno pretenda di saperlo prima, ma nella circostanza, se proprio si doveva puntualizzare, un richiamo sarebbe stato più che sufficiente.
Ma evidentemente, viviamo in un altro mondo.
Photocredit by Alessandro Parisato