di Francesco Freni
Dopo la presentazione dell’evento al Palatrieste da parte del Presidente Mario Ghiacci e di coach Eugenio Dalmasson, oggi è stata inaugurata ufficialmente, al Forum di Assago, la Frecciarossa Final Eight alla presenza di tutti gli allenatori delle otto squadre partecipanti. Davvero un parterre de roi: partecipare ad un banchetto che vede come altri commensali Ettore Messina, Sasha Djordjevic, Frank Vitucci, Jasmin Repesa, Gianmarco Pozzecco, Walter De Raffaele ed Antimo Martino costituisce senza dubbio una delle più grandi soddisfazioni professionali per Eugenio Dalmasson, il punto più alto raggiunto dopo il ritorno in serie A (assieme, forse, alla conquista dei playoff al primo anno).
Dalmasson, tra l’altro, è l’unico allenatore esordiente di questa Final Eight dove guiderà una squadra che appena all’inizio di dicembre era relegata all’ultimo posto con i pesanti postumi del Covid ancora da smaltire: “Siamo estremamente orgogliosi di aver dato questa gioia ai nostri tifosi” ha dichiarato il coach al Forum ” Trieste vive di basket e siamo entusiasti di intraprendere questa esperienza. Brindisi ha cambiato molto ma si sta confermando ad alti livelli, sarà una sfida molto interessante e complicata per noi”.
Qualificazione e relativa gioia che, però, non costituiscono certo un punto di arrivo per la società e per la squadra, che è determinata a non recitare il ruolo di Cenerentola. Del resto, ha dimostrato in queste ultime settimane di essere in grado di competere e vincere con chiunque, e sarà, se non temuta, sicuramente rispettata dalle avversarie (plurale, bando alla scaramanzia) che troverà sul suo cammino. Oltre al contenuto sportivo, la società ha la giusta ambizione di fare una bella figura ad Assago, anche per onorare il sostegno delle imprese triestine che con entusiasmo hanno accettato di sostenere il club nella trasferta in questa disgraziata stagione senza pubblico: sono infatti ben sei gli sponsor che appariranno sulla maglia in edizione speciale che verrà indossata. Si tratta di Is Copy, Bacio della Luna, Omnia Components, Despar, CMG srl e Several Insurance Broker. Altri due invece troveranno posto sui pantaloncini da gara, PromoTurismoFVG e Step Impianti. Da non dimenticare, inoltre, che Milano è la “casa” del main sponsor Allianz, che già un paio di settimane fa era presente sulle stesse tribune a lustrarsi gli occhi mentre la sua creatura surclassava l’Olimpia: magari non basterà a convincere il colosso assicurativo a prolungare il suo impegno anche oltre il triennio che si concluderà a giugno 2022, ma una bella figura nella competizione sarebbe senza dubbio uno spot clamorosamente importante.
Sul lato sportivo, la squadra al completo è giunta a Milano nella giornata di mercoledì ed ha già potuto svolgere un allenamento. Domenica scorsa il team ha palesato qualche passaggio a vuoto generato presumibilmente da un po’ di stanchezza, ma il momento generale di forma è comunque eccellente e non è escluso che, nonostante l’assenza quasi totale di esperienza di quasi tutti i giocatori, l’adrenalina e la voglia di mettersi in mostra in una vetrina così importante non riescano a sopperire ad eventuali “down” energetici. Quello che è assodato, in ogni caso, è che Trieste non potrà più sfruttare l’effetto sorpresa: ormai tutti ne hanno metabolizzato le qualità, da mina vagante si è trasformata in realtà assodata e dunque non ci si può più aspettare di essere sottovalutati o poco studiati dagli avversari. Contare esclusivamente sulle proprie forze, però, potrebbe aiutare ad elevare la concentrazione.
Per assurdo, l’unico ad avere ampia esperienza di Final Eight e di competizioni europee è proprio l’ultimo arrivato, che di ultimo, per la verità, ha ben poco. Hrvoje Peric ha un mese per convincere il club a confermarne la presenza fino al termine del campionato, anche dopo il rientro del dolorante Grazulis: il 5+5 non verrà in ogni caso modificato, pertanto anche in caso di permanenza Peric sarebbe il sesto straniero e dunque sarebbe utilizzato in caso di necessità o per adattare la squadra alle avversarie di turno. Il croato appare motivato e contento di essere tornato “a casa”, ha caratteristiche diverse da Grazulis ma può essere utilizzato in più ruoli, se necessario anche spalle a canestro. La sua esperienza e la profonda conoscenza del credo cestistico dalmassoniano lo rendono l’arma in più. Il suo ingaggio, peraltro, dimostra nei fatti come la società creda nell’impegno milanese e non voglia lasciare nulla di intentato nel cercare di raggiungere quello che ormai deve essere l’obiettivo della stagione: il raggiungimento di un buon piazzamento nella griglia playoff.
La prima avversaria sarà la seconda classificata al termine del girone d’andata: Brindisi si presenterà (nonostante la pretattica di Vitucci) al gran completo, con il rientro di D’Angelo Harrison e Derek Willis, assenti per infortunio negli ultimi impegni di campionato -probabilmente tenuti solo a riposo precauzionale nell’ultima trasferta a Treviso- ma già completamente guariti. La Happy Casa, dopo aver inaspettatamente perso sul campo di una Varese appena riattivata post Covid, ha dato una dimostrazione di forza a Treviso, asfaltando la DeLonghi nonostante l’assenza dei suoi due uomini migliori. Del resto, anche quest’anno il coach ed i suoi collaboratori, pur usufruendo di un budget infinitamente più limitato rispetto alle “fab four” del campionato, sono riusciti ad allestire una squadra completa in ogni ruolo, molto forte fisicamente, con giocatori motivati e di qualità che non fanno certo rimpiangere la traumatica partenza di Adrian Banks e John Brown III. Dall’ottobre 2018 con il ritorno di Trieste in Serie A, Frank Vitucci ha battuto il suo collega Dalmasson cinque volte su cinque, segno di quanto la sua pallacanestro sia indigesta per quella del coach mestrino. Nell’ultimo confronto al Palatrieste, però, l’Allianz sfiorò l’impresa perdendo di tre ma rimanendo in vantaggio fino a pochi secondi dalla fine, salvo poi cedere nelle ultimissime azioni sprecando la possibilità di pareggiare all’ultimo secondo. In quell’occasione fu evidente il gap fisico sotto canestro, punto debole che probabilmente è costata la sconfitta anche nell’ultimo turno contro Brescia.
Ma le partite in queste competizioni sfuggono sempre a qualunque pronostico, fanno tradizionalmente storia a sé e riservano molto spesso clamorose sorprese.
Appuntamento, dunque, venerdì 12 febbraio alle 18.00. Comunque vada, per la città è un orgoglio esserci.