Nel primo pomeriggio di oggi si è svolta nella sala stampa dello stadio Nereo Rocco la conferenza di presentazione del nuovo direttore tecnico Daniele Delli Carri e dell’allenatore Attilio Tesser, appuntamento preceduto da un’introduzione del direttore generale dell’area sportiva Alexander Menta.
“Questi mesi sono stati molto duri – dice Alex Menta – e ci troviamo in un momento di grande difficoltà, quindi come società abbiamo avuto il dovere di fare delle scelte. Guardiamo avanti, vogliamo andare avanti con fiducia, con serenità, per centrare l’obiettivo salvezza della Triestina che è la cosa più importante. Da qui la scelta di Daniele Delli Carri come direttore tecnico e di Attilio Tesser come allenatore”.
“C’è poco da dire e tanto da lavorare – commenta Daniele Delli Carri – in tutti i sensi a trecentosessanta gradi, insieme a un allenatore che conosco bene così come lo conoscete bene voi. Dobbiamo pensare esclusivamente alla salvezza della Triestina, è la cosa più importante e non ci sono altre strade per raggiungerla se non quella del lavoro. Io conosco solo quella, l’allenatore anche, toccherà a noi fare il massimo per far sì che i giocatori attualmente in rosa si rialzino. È una sfida bella, una sfida avvincente, non ne ho fatto questioni contrattuali. Per salvarsi così come per competere per il vertice, bisogna vincere.
Di mercato non voglio parlare, perché davanti ci sono quattro partite importanti e dobbiamo pensare a far punti. Pensare di buttare a mare una squadra in questo momento non è corretto, non è giusto, perché questa è una buona squadra che ha bisogno di essere rivitalizzata. Le riflessioni del caso le faremo poi più avanti insieme al direttore e all’allenatore e se sarà necessario intervenire si interverrà, ora bisogna lavorare per aiutare i giocatori a ritornare ad essere giocatori, la classifica è impietosa e pensare al mercato, al fatto che queste quattro partite non contino niente, è quanto di più sbagliato si possa fare”.
“Sono felice di essere qui – dichiara Attilio Tesser – di essere ritornato, di cercare di dare insieme ai miei collaboratori il contributo per i migliori risultati possibili dell’Unione. Questo è il sentimento che mi ha fatto accettare questa sfida, la sfida di chi vuole bene a questi colori e vuole cercare col massimo impegno, col lavoro che è l’unica strada e non le chiacchiere, di dare il proprio contributo. Ringrazio la società che mi ha dato di nuovo questa opportunità, la situazione è difficile ma se l’abbiamo accettata è perché ci crediamo, crediamo di poter far qualcosa di utile. Metteremo tutto quello che abbiamo al servizio della maglia, che è quello che ho chiesto anche stamattina ai giocatori, quella viene prima di tutto.
Se sono qui è perché con la società evidentemente ci siamo parlati e chiariti, con la volontà comune di fare il meglio possibile. Il passato è passato, quello che conta ora è far bene e pedalare forte. Sono arrivato oggi e ci sono tanti giocatori nuovi rispetto all’anno scorso quindi avrò bisogno di un minimo di conoscenza, il primo punto sul quale mi baso in ogni caso è il rapporto dentro lo spogliatoio, perché è da lì che nasce l’unità di intenti, quando tutti rinunciano un po’ al proprio io mettendo davanti il noi. Noi squadra, noi Triestina, con senso del dovere verso la proprietà che su di noi investe, soprattutto verso la maglia e i nostri tifosi che meritano rispetto.
Quando in uno spogliatoio c’è serenità, c’è chiarezza e si spinge tutti dalla stessa parte, è un percorso che ti può portare a far bene. È un percorso che ribadisco devo ancora un po’ conoscere, in un certo senso peccato che si giochi già tra tre giorni senza la classica settimana tipo ma non è una scusante, cercherò con i miei collaboratori la miglior soluzione per poter fare da subito risultati. La classifica è brutta, quindi quello che dobbiamo cercare senza nessun alibi e senza guardare la posizione di chi andiamo ad affrontare, è di essere fiduciosi. Nessuna testa bassa, nessuna scusante, da parte nostra così come di nessuno. Pensiamo a far bene, le chiacchiere stanno a zero, quello che conta è andar forte, avere un’unità di intenti dentro lo spogliatoio per poi andare sul campo.
Atleticamente oggi ho fatto il primo allenamento e la squadra mi ha dato buone risposte, buona intensità e buona partecipazione da parte di tutti. Oggi è una ripartenza e dopo tre giorni c’è subito una partita importante e spero che possa essere una svolta, perché i punti ci servono dall’inizio, non importa quale avversario ti trovi di fronte. Sono sempre tre i punti in palio, cercando di ottenerli con la stessa voglia, mentalità, cattiveria, determinazione che si devono sempre avere. Chiaro che tornare a casa da Padova con un risultato positivo come mi auguro, come chiederò alla squadra attraverso il massimo impegno per ottenerlo, potrebbe dare un segnale sicuramente positivo a tutti, squadra, classifica ed ambiente.
Le condizioni del campo del Rocco? Si spera in una soluzione da parte di chi di dovere per non rischiare problemi legati ad infortuni, poi se è brutto per noi lo è anche per gli avversari, è democratico quindi non ci sono scusanti. Chiedere ai tifosi di tornare a darci una mano? È basilare che tornino ma non ho dubbi che sarà così, starà a noi portarli subito dalla nostra parte. Il calore che hanno è importante e lo sappiamo, l’anno scorso siamo stati via tanto tempo e venivano regolarmente in duemila a seguirci, sta a noi quindi dare il segnale che ci crediamo, di serietà, di professionalità, cosa che chiedo a me stesso e ai ragazzi.
Parlo sempre di maglia ma non perché è una cosa da tifosi, ma una cosa alla quale credo e che sento dentro, chiedendo ai giocatori che sia lo stesso anche per loro. Il problema del gol? Non ho visto le partite quindi non faccio considerazioni. Dico solo che il gol è costruito da una squadra, non solo dagli attaccanti, con l’area di rigore riempita anche dai centrocampisti. Cercheremo di migliorare con suggerimenti ai giocatori e riempiendo maggiormente l’area avversaria, poi quando sei lì prima o poi il gol arriva. Cercando di sfruttare di più anche le situazioni di palla inattiva che sono importanti e cercando di instillare fiducia, perché quando arriva quella, automaticamente scatta una convinzione nell’andare a concludere completamente diversa”.
Credit by Emilio Ripari – Ufficio Stampa Triestina Calcio 1918